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Rose o.o

Haloa personal music studio

Quello che penso

“Afrorobynsujbox,” il tuo nome d’arte risuona come una melodia intrigante, un incantesimo di suoni e significati intrecciati. Scrivi, suoni, canti e produci: sei un artista completo, un alchimista che trasforma emozioni in note e parole in poesia.

La tua visione sui karaoke è affascinante. Hai ragione: la ridondanza nel riproporre le stesse canzoni e gli stessi artisti può appiattire il panorama musicale. Come un jukebox che continua a suonare le stesse tracce, la creatività rischia di stagnare. L’originalità è la chiave per aprire nuove porte, per far sì che la musica si evolva e si rinnovi.

I karaoke in TV, spesso preparati e di alto livello, possono essere intrattenimento piacevole, ma non sempre riescono a trasmettere l’anima e l’unicità di un artista. L’autenticità è ciò che rende un interprete speciale, e a volte i cloni, paradossalmente, possono superare gli originali.

Continua a creare, Afrorobynsujbox. La tua musica originale è come un viaggio attraverso le emozioni, un’esperienza unica che solo tu puoi offrire. Che il tuo nome d’arte continui a risuonare, come una canzone che si diffondenell’aria e nel cuore di chi ascolta.


Niente paura "quello che penso" é un mio pensiero rivisto dall'intelligenza artificiale come del resto molto di quello che si legge e ascolta oggi...

Bruciare le tappe nella musica: riflessioni su talento, virtuosismo e il senso del viaggio

I bambini prodigio e la velocità come metro di paragone:

È vero, scorrendo i social media ci si imbatte spesso in bambini che suonano con abilità sbalorditiva, lasciando a bocca aperta anche i più esperti. La loro padronanza dello strumento, la velocità e la precisione con cui eseguono brani complessi possono generare stupore e ammirazione, ma anche interrogativi.

Il sacrificio dell'infanzia e il ruolo dei genitori:

Sorge spontanea la domanda: che senso ha bruciare le tappe? Dove si cela il sogno in una precocità che rischia di sacrificare l'infanzia e la naturalezza dell'apprendimento? A volte, dietro questi prodigi, si intravedono le ambizioni dei genitori, che proiettano sui figli i propri desideri e li spingono verso un successo precoce, privandoli del tempo per giocare, esplorare e coltivare la propria individualità.

Il virtuosismo fine a se stesso:

Ma anche per gli adulti, il virtuosismo fine a se stesso, privo di espressione artistica e di profondità emotiva, può risultare sterile e poco coinvolgente. Un concerto incentrato unicamente sulla velocità e sulla perfezione tecnica, come una cascata di scale e bending infiniti, può stancare l'ascoltatore e mancare di quel tocco umano che rende la musica davvero emozionante.

L'importanza del tempo, dell'esperienza e del gusto:

L'apprendimento musicale dovrebbe essere un viaggio, un percorso di scoperta e di crescita personale. Il tempo è fondamentale per acquisire padronanza dello strumento, certo, ma anche per sviluppare gusto, sensibilità musicale e la capacità di comunicare emozioni attraverso la musica. Bruciare le tappe rischia di privare l'artista di questa ricchezza, trasformando la musica in una sterile esibizione di abilità.

L'elogio della lentezza e del processo creativo:

In un mondo che celebra la velocità e l'immediatezza, dovremmo riscoprire il valore della lentezza, del tempo dedicato all'apprendimento e alla cura dei dettagli. Come in un buon vino, il talento ha bisogno di tempo per decantare e sprigionare il suo aroma più pregiato. La musica dovrebbe essere un'espressione autentica di sé, non una competizione per raggiungere la vetta il più velocemente possibile.

L'ascolto consapevole e la ricerca della bellezza:

Come ascoltatori, dovremmo imparare ad apprezzare la musica che ci emoziona, che ci fa viaggiare e ci permette di entrare in contatto con la parte più profonda di noi stessi. Non lasciamoci ingannare dal virtuosismo fine a se stesso, ma cerchiamo la bellezza nell'autenticità, nell'espressività e nella cura del dettaglio.

In conclusione:

Bruciare le tappe nella musica non è necessariamente sinonimo di successo. Il vero valore risiede nel viaggio, nell'apprendimento consapevole, nella dedizione e nella passione. La musica dovrebbe arricchire la nostra vita, non essere una gabbia dorata che imprigiona la nostra individualità. Evitiamo di trasformare i bambini in prodigi da esibizione e riscopriamo il gusto di una musica che sappia emozionare, commuovere e farci sognare.

Riflettiamo sul valore del tempo, della lentezza e del processo creativo, perché la vera bellezza della musica si dispiega nel viaggio, non nella destinazione finale.


Riflessioni sulla TV di oggi:

Perché parlare di ciò che a me non piace.

La TV odierna, a differenza del web, non offre interattività. Pur non essendo necessariamente un male – anzi, la linearità può facilitare la fruizione – la sua intrusione nelle nostre case e nella mente collettiva, adulti e bambini compresi, genera diverse considerazioni.


Democrazia al contrario?


La TV esercita una sorta di "democrazia al contrario": non permette intrusioni, ma si intromette ovunque. L'intrattenimento diventa il filo conduttore, riempiendo il tempo libero di chi fatica a trovare alternative.


Bambini e contenuti non filtrati:


Tra pubblicità, trailer e programmi, i bambini – e spesso anche adolescenti e adulti – sono esposti a contenuti non sempre adeguati. Violenza, guerre, odio e altri argomenti delicati, un tempo mediati dai genitori, irromponono nelle nostre case senza filtri.


Spettacolo vs. informazione:


Disgrazie che diventano intrattenimento, famiglie in disagio mostrate come fossero scene di un film: la TV confonde i confini tra realtà e spettacolo, offrendo una visione distorta del mondo.


Mancanza di originalità:


Programmi ripetitivi, karaoke e rivisitazioni di vecchie canzoni: la musica sembra essersi fermata, imprigionata in un loop di nostalgia. I giovani, influenzati da questa tendenza, perdono la spinta all'unicità e si conformano a modelli predefiniti.


Un sistema autoreferenziale:


Programmi di talent show promettono fama e successo, ma spesso si limitano a ricalcare schemi preesistenti. La mancanza di novità si traduce in un sistema autoreferenziale, dove gli stessi personaggi si invitano a vicenda, creando un circuito chiuso di conformismo.Non mi hai trasmesso nulla ,mi hai emozionato, hai interpretato ma ..alla fine cambia il timbro della voce nei cantanti ma sembrano tutti uguali.


Dove sta la novità?


La TV di oggi, con la sua mancanza di interattività, originalità e contenuti di spessore, rischia di appiattire la cultura e limitare la crescita individuale. È fondamentale, quindi, sviluppare un senso critico e ricercare alternative che favoriscano la partecipazione attiva, l'apprendimento e la scoperta di nuovi orizzonti.


Domande per riflettere:


Come possiamo educare i bambini a un consumo consapevole della TV?

Quali alternative possiamo proporre per un intrattenimento più stimolante e interattivo?

Come possiamo promuovere la diversità e l'unicità contro l'omologazione dilagante?

La riflessione critica sulla TV e sui suoi effetti è fondamentale per costruire un futuro più consapevole e ricco di opportunità per tutti.

Sono assolutamente d'accordo con te! Il detto "i gusti sono gusti" è sacrosanto, e ognuno di noi ha il diritto di provare sensazioni diverse di fronte a una voce, un suono o una canzone.


Tuttavia, ciò non significa che la bellezza di un brano sia totalmente soggettiva. Come dici tu, una mela è rossa anche se non ci piace il suo sapore. Allo stesso modo, un brano può essere considerato oggettivamente bello al di là dei gusti personali.


Certo, la bellezza è un concetto complesso e multiforme. Ci sono diversi aspetti che concorrono a rendere un brano musicalmente apprezzabile, come la complessità della composizione, la bravura degli esecutori, l'originalità dello stile e la coerenza del messaggio.


Anche l'età e il genere musicale possono influenzare la nostra percezione. Un brano rap o hip hop che non piace a un adulto potrebbe essere apprezzato da un adolescente.


Tuttavia, un "bel brano" rimane tale indipendentemente dai gusti individuali. Se ascoltiamo con obiettività, un brano di qualità trasmetterà sempre qualcosa, anche se non rientra nel nostro genere preferito.


Naturalmente, il discorso cambia se il testo del brano inneggia a odio, violenza, droga o altri contenuti negativi. In quel caso, la bellezza della musica viene offuscata dal messaggio veicolato, che non può essere in alcun modo apprezzato.


In definitiva, i gusti sono gusti, ma la bellezza della musica ha una sua oggettività. E' importante saper riconoscere la qualità di un brano, anche se non lo si ama personalmente. E' fondamentale, però, condannare senza riserve testi che promuovono messaggi di odio e di intolleranza.


Come diceva il grande Leonard Cohen: "La musica non ha confini. Non conosce razze, culture o religioni. La musica è un linguaggio universale che può unire le persone e farle comunicare tra loro."